Sessanta minuti in
compagnia del
difensore argentino,
attraversando tutto
il suo viaggio
calcistico
APPIANO GENTILE
- Ieri sera Inter
Channel ha fatto
rivivere ai propri
abbonati emozioni
uniche, raccontando
la storia di uno dei
più grandi difensori
del calcio moderno.
Dagli inizi col Boca
Juniors, con la
conquista della
Libertadores nel
2000 ("Un'emozione
incredibile, mai
fatto un gol così" -
riferendosi al gol
segnato nella
semifinale contro
l'America di Città
del Messico), fino
al trasferimento
alla Roma.
Tante le voci di chi
ha giocato con lui:
"Mai conosciuto una
persona così umile",
ha detto Nicolas
Burdisso, suo
compagno al Boca
Juniors e all'Inter.
"All'interno di un
gruppo,
semplicemente
perfetto", gli ha
fatto eco Francesco
Totti, con cui il
Muro ha vinto uno
scudetto nel
2000-2001.
Il percorso in
maglia nerazzurra è
lungo e costellato
di successi ed
emozioni, fin dalla
presentazione
ufficiale accanto a
Giacinto Facchetti
"un piacere averlo a
fianco, una persona
che ha fatto la
storia". Si passa
poi dal primo gol
ufficiale contro il
Chievo "Ma era
merito del cross
perfetto di Figo",
arrivando ai primi
trionfi. "La voce di
Samuel - ricorda
Massimo Moratti - si
fa notare, una volta
in spogliatoio alzò
la voce e ammutolì
tutti".
Walter Samuel nel
cuore dei tifosi
interisti è entrato
definitivamente
nella stagione
2009/2010, da
protagonista del
Triplete. Dapprima
segnando un gol da
vero centravanti,
quello del 4-3
contro il Siena ("un
gesto istintivo, non
pensi a cosa fare,
sono cose che ti
vengono naturali"),
e poi marcando i più
forti attaccanti
della Champions
League, da Drogba a
Ibrahimovic. "Non
avevo paura, ma
sapevo che erano
attaccanti a cui non
potevi lasciare
nessuno spazio,
nemmeno un
centimetro o un
secondo. Ma anche
Lucio li contrastava
in maniera efficace,
e anche i miei
compagni, non ero
certo da solo", così
il Muro ricorda le
sue straordinarie
prestazioni nella
stagione del
Triplete.
Il gol al Milan del
7 ottobre 2012, è
stata "una
sensazione
incredibile, non
avevo mai segnato in
un derby".
In chiusura, spazio
a qualche ricordo:
dall'Argentinos
Firmat, la sua prima
squadra, a Jorge
Bermudez, suo
compagno al Boca e
primo idolo
calcistico.
"Ognuno vorrebbe uno
come Walter nella
propria squadra, per
quello che
trasmette", conclude
il Capitano, Javier
Zanetti.