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Alberto Zaccheroni ex allenatore della squadra dell'Inter
LA
STORIA, LA VITA E LA
CARRIERA DI ALBERTO ZACCHERONI
Domenica, 19 Ottobre 2003 13:47:54 |
MILANO -
Alberto Zaccheroni nasce il primo giorno di aprile del 1953 a Meldola,
un paesino sulle
colline forlivesi. I genitori Adamo ed Elva
si trasferiscono dopo pochi mesi dalla sua nascita a
Cesenatico dove rilevano un piccolo ristorante. Qualche anno
più tardi, con grandi sacrifici e in società con una zia di
Zaccheroni, acquistano una piccola pensione. Il padre, grande
tifoso interista, decide di chiamare la pensione Ambrosiana,
dal nome originario della società nerazzura. In più pochi
passi sorge l'albergo "Internazionale" il cui proprietario è
Giorgio Ghezzi,
portiere dell'Inter negli Anni Cinquanta e
successivamente anche del Milan. Nel 1967 entra a far parte
delle giovanili del Cesenatico. Il suo ruolo: terzino. La sua
indole lo spinge a lanciarsi sulla fascia ma, all'epoca, il
terzino non doveva superare la propria metacampo. Dopo un
provino con il Cesena e uno con il Bologna, Zac prende la
strada della città delle Due Torri. Resta un solo anno nelle
giovanili della società rossoblù. Gioca sempre da terzino ma
ogni tanto l'entusiasmo lo porta a proiettarsi in attacco.
L'allenatore non gradisce queste ripetute iniziative e lo
mette fuori squadra. Torna al Cesenatico, e dopo poco si
sottopone ad un nuovo provino per il Cesena. Nonostante una
buona prova, il suo breve passato in rossoblù gli é fatale. Il
presidente cesenate Dino Manuzzi, non vuole gli "scarti" del
Bologna" e così deve restare a Cesenatico. Nel marzo del 1970,
contrae una malattia polmonare che lo costringe a due mesi
d'ospedale. Per due anni non poté più sostenere nessun tipo di
sforzo. Questo significò la fine della carriera a livello
professionistico. La voglia di giocare era tanta e così
riprese a giocare a livello dilettantistico. Nel 1976 sposa
Fulvia, forlivese di nascita. Luca, è l'unico figlio di
Zaccheroni. Ha da poco compiuto ventun'anni ed è uno studente
universitario. Sfumato il sogno di calcare i campi di gioco da
professionista, cominciò ad aiutare i genitori nella gestione
dell'albergo di famiglia. Durante la stagione invernale,
lavora anche come assicuratore e apre un'agenzia. L'Ad Novas è
la squadra del suo debutto ufficiale in panchina. Fondamentale
é il successivo incontro con Bruno Rossi, direttore sportivo
del Cesenatico. Convinto ad allenare gli allievi, con i quali
rimase tre anni, iniziò anche a frequentare il corso per
allenatori a Forlì, indispensabile per ottenere il permesso di
allenare a livello dilettantistico e interregionale. Nella
stagione 1982-83, Alberto Zaccheroni debuttò, come allenatore,
ufficialmente nel calcio professionistico. Nel febbraio 1984,
grazie ad una deroga, diventò allenatore della prima squadra
del Cesenatico in Serie C2. Nella stagione 1985-86 passa al
Riccione. Ottimo il ruolino di marcia, che gli consente di
giocarsi lo spareggio promozione, poi perso, contro il Pesaro.
Promozione che non sfugge l'anno successivo, sempre sulla
panchina del Riccione. Tuttavia, da Coverciano continuavano ad
arrivare risposte negative riguardo l'ammissione al corso
allenatori. La svolta avvenne con il Baracca Lugo. Dopo aver
vinto il campionato, il presidente della società si offrì di
aiutarlo per il corso, se fosse rimasto alla guida della
squadra. Entrambi mantennero la promessa data e così vinse
consecutivamente prima il campionato di C2, e poi quello di
C1. Una volta in possesso del patentino, colse al volto
l'opportunità di allenare in una squadra ambiziosa accettando
l'offerta di Maurizio Zamparini, presidente del Venezia. Fu un
anno di grandi soddisfazioni, culminato con la promozione dei
veneti in Serie B dopo ben 24 anni. Il primo anno nella serie
cadetta non fu tra i più felici. La squadra, non adeguatamente
rinforzata, era nelle ultime posizioni della classifica.
All'ultima giornata del girone di andata, fu fatale la
sconfitta patita con l'Avellino. La sera stessa fu sollevato
dall'incarico. Tuttavia, lo strappo con il presidente fu
ricucito velocemente. Richiamato alla guida della squadra,
riuscì a conquistare la salvezza, proprio nella partita contro
l'Avellino allenato da Graziani. L'anno successivo si lottava
per le prime posizioni, ma divergenze d'opinione con la
presidenza lo spinsero a dimettersi. Richiamato nuovamente
alla guida della squadra, concluse il campionato
all'undicesimo posto. Dopo il divorzio dal Venezia, ci fu la
tanto attesa ammissione al corso di Coverciano. Tuttavia, la
speciale deroga che gli aveva fino ad ora permesso di allenare
anche in Serie B non viene concessa, e Zac ricomincia dalla
Serie C. Il Bologna, squadra dalla grande tradizione sportiva,
era incredibilmente sprofondato nelle serie minori e Eraldo
Pecci, allora direttore sportivo, scelse proprio Zaccheroni
per l'inizio della risalita. Chiusa la breve parentesi a
Bologna, Zac approfitta del momento per studiare il lavoro
degli altri, primo fra tutti il Barcellona di Cruyff. Fu una
vacanza di breve durata, perché arriva immediata la chiamata
del Cosenza. L'obiettivo principale é di valorizzare i
giovani. Inoltre, con grande sorpresa, il Cosenza viene
penalizzato di ben nove punti a causa dei ritardi nel
pagamento dell'iscrizione al campionato di Serie B. Fu un
torneo durissimo, ma alla fine il quindicesimo posto ottenuto
rappresentava una vittoria importante, vista la difficoltà in
cui si era stati costretti a lavorare. Proprio durante il
campionato con il Cosenza, Zac si scontra per la prima volta
contro l'Udinese dei Pozzo, allora militante in Serie B.
Impressionato positivamente dal gioco espresso dalla squadra
calabrese, il presidente dei friulani lo vuole l'anno
successivo per guidare i bianconeri. Finalmente in Serie A. È
la stagione 1995-96 e l'esordio, vittoria per 1-0 con gol di
Bierhoff, avvenne in casa contro il Cagliari di Trapattoni. I
tre anni passati a Udine sono importantissimi. Prima, la
salvezza ottenuta senza troppe difficoltà, poi la conquista
dell'Europa. Al secondo anno sulla panchina friulana vara il
modulo 3-4-3. A Torino contro la Juventus c'è la svolta. In
dieci uomini per quasi tutta la partita a causa
dell'espulsione di Genaux, i friulani vincono 3-0,
impressionando per il gioco e la determinazione mostrati. Il
campionato si chiude con un ottimo quinto posto che, per la
prima volta nella storia della squadra bianconera, significa
Coppa UEFA.Il 1997-98, l'anno dell'Europa, é ancora una
stagione piena di soddisfazioni. Tuttavia, l'Udinese paga cara
l'inesperienza in campo europeo ed esce, a testa alta, dalla
competizione a spese dell'Ajax. Zaccheroni capisce che il suo
ciclo é ormai chiuso, ma lascia al Friuli l'opportunità di
rifarsi l'anno successivo. La squadra si conferma a grandi
livelli, terminando terza alle spalle di Juventus e Inter.
Lasciata l'Udinese tra gli applausi del pubblico, arriva al
Milan. Al primo anno sulla panchina rossonera conquista subito
lo scudetto. (Dal sito ufficiale di Alberto Zaccheroni)
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ZACCHERONI: "STRANO QUEL 5
MAGGIO..."
Sabato, 20 Dicembre 2003 15:07:52 |
APPIANO
GENTILE - Domani, per la prima volta, Alberto Zcacheroni
torna allo stadio "Olimpico" per sfidare la Lazio da ex.
Nella conferenza-stampa della vigilia, al centro sportivo
"Angelo Moratti", il tecnico nerazzurro ha affrontato
anche questo argomento.
Zaccheroni, che cosa provò quel
famoso 5 maggio?
"Fu una partita molto strana. La differenza fra le due
squadre era da cercare tra le differenti motivazioni che
avevano. Nel primo tempo la Lazio affrontò un'Inter
decisa, nella ripresa un'Inter che invece non c'era più.
Al termine della gara, come avevo detto anche alla
vigilia, sottilineai come l'Inter era la squadra che più
di tutte meritava quello scudetto, perché nell'arco del
campionato aveva commesso meno errori di tutte le squadre.
Si venne quindi a creare una situazione strana. Da una
parte mi dispiaceva per l'Inter, dall'altra ero contento
perché la Lazio aveva centrato la qualificazione alle
coppe europee. Anche il lato positivo, però, era aamaro.
Infatti pedemmo la qualificazione alla Champions League a
Bologna, a causa di una sconfitta che potevamo sicuramente
evitare. Avessimo vinto a Bologna, saremmo andati in
Champions al posto del Milan che, nel confronto diretto a
Roma con la Lazio, pareggio all'ultimo secondo. Con una
carambola (ndr.: Shevchenko-Kaladze) che non viene mai
citata. Ma siccome vengono sempre citate quelle a mio
favore, allora la ricordo io". dal sito ufficiale
www.inter.it
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ZACCHERONI: "PUNTO SULLA
PRESTAZIONE"
Sabato, 20 Dicembre 2003 14:56:23 |
APPIANO
GENTILE - Vigilia dell'ultima partita ufficiale del 2003.
Domani sera, allo stadio Olimpico di Roma, si gioca
Lazio-Inter. Alberto Zaccheroni, al termine
dell'allenamento di rifinitura al centro sportivo "Angelo
Moratti", ha incontrato i giornalisti in sala conferenze.
Ecco una sintesi delle domande e delle risposte.
Zaccheroni, la gara con la Lazio
quanto è difficile?
"È una gara con un'alta percentuale di difficoltà. Anche
se qualcosa è cambiato rispetto alla squadra che ho
allenato io, conosco abbastanza bene l'organico della
Lazio. È un organico importante e competitivo. Non a caso,
a inizio stagione l'avevo indicata come una delle
possibili candidate alla vittoria finale e la stessa Lazio
non ha nascosto le sue ambizioni".
Quanto sarà importante per l'Inter
vincere a Roma domenica sera?
"L'ho già detto tante volte e lo ribadisco. Alla vigilia
di una partita preferisco concentrarmi sulla prestazione
che la squadra dovrà proporre, non sul risultato. Non sarà
questa partita a farci vincere o perdere qualcosa. Nove
volte su dieci il risultato è la conseguenza della
prestazione. Domani, quindi, mi aspetto un'altra gara
importante dell'Inter. È chiaro, poi ci sono delle
eccezioni, come quella di Kiev, ma se quella partita la
rigiochiamo mille volte in quel modo, la vinciamo mille
volte".
Come spiega la differenza tra
l'andamento dell'Inter in campionato e nelle coppe?
"Ogni gara è una storia. Nel campionato abbiamo dimostrato
di avere più fiducia nei nostri mezzi. In Champions
League, invece, abbiamo avuto un approccio sbagliato alla
partita, infatti la mancata qualificazione è legata a
queste due partite, non siamo stati eliminati dalla Dinamo
Kiev, che in classifica è arrivata dietro di noi. Con
Lokomotiv e Arsenal la squadra non ha proposto il volto
che propone solitamente".
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Alberto Zaccheroni has had a difficult start with
Internazionale FC (©Getty Images)
Zaccheroni keeps the faith
Friday, 28 November 2003 |
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Confirmed as Héctor Cúper's replacement as coach of
Internazionale FC in the hours following their surprise
3-0 UEFA Champions League defeat against FC Lokomotiv
Moskva, Alberto Zaccheroni has not had the easiest of
starts at the club.
Inter
supporter
The former Udinese Calcio, AC Milan and S.S. Lazio coach
counts himself as a lifelong Inter supporter, and while
results may not have gone his way so far - especially with
this week's 5-1 Champions League home defeat by Arsenal FC
- the 50-year-old remains confident that Inter can turn
the corner.
uefa.com: How did you find the players when you first
joined Inter?
Alberto Zaccheroni: I had not had experience of them
before, but I found them as I had expected. There was
serious tension, because when there's a change of manager,
or coach, it's inevitable there will be tension. And their
last few results hadn't been great. When there's a change
of coach, psychologically you pay for it - immediately.
There was a problem because, already on the Sunday [before
the Lokomotiv game] they knew I was arriving, and I didn't
actually see them until Wednesday - that means three days
in limbo. Clearly I hadn't spoken to them, so the players
didn't know what I was thinking, who I was or what I had
planned, so they went into playing a Champions League game
without any real direction.
uefa.com: Even with the poor results in recent rounds,
Inter still just need a win on Matchday 6 to reach the
knockout stage. Are you confident?
Zaccheroni: We got two very important victories against [FC]
Dynamo [Kyiv] and Arsenal [at the start of the campaign].
Then with getting one point out of three games since then
we've put a major question mark over our qualification.
But this is a team that has shown great strength in the
championship, so I don't see why we shouldn't have a lot
of hope for the Champions League. I'm an optimist by
nature, but I trust that this team will do as well in the
Champions League as it has in Serie A.
uefa.com: What are your impressions of Arsenal?
Zaccheroni: In the 18 months I've had out of the game I've
been watching international leagues a lot, especially the
Spanish and English leagues. Arsenal are leading the
English championship with great merit, with players of
great skill and toughness, and you have to remember they've
been playing together as practically the same team for a
long time. They've got good understanding and spirit,
excellent technique and lots of great players with
experience.
uefa.com: Thierry Henry, Patrick Vieira and Dennis
Bergkamp all joined Arsenal after spells at Italian clubs.
Do you think they were a great loss to Serie A?
Zaccheroni: I think we made a serious mistake in letting
all these players go. We probably acted with too much
haste. Vieira came to us as a young boy, and it all
happened at a time when Milan weren't doing too well - a
bad time. Henry was here for barely any time at all - six
months - yes, no time, but even then you could see he had
great skill. So for me everything they've achieved at
Arsenal has come as no surprise - they're players of great
ability. And Bergkamp at Inter often showed his great
quality. dal sito:
http://www.uefa.com |
Carriera nell'Inter
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Competizione |
V |
N |
P |
piazzamento |
2003/04 |
Campionato |
15 |
5 |
8 |
4' |
Champions League |
0 |
2 |
1 |
el. 16i di finale |
Coppa Italia |
2 |
4 |
0 |
el. semifinale |
Coppa UEFA |
1 |
3 |
2 |
el. 4i di finale |
TOTALE |
18 |
14 |
11 |
|
|
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